ER – Promozione dell’economia circolare e la riduzione dei rifiuti nel sistema produttivo regionale

La Regione Emilia Romagna ha pubblicato un bando volto a incentivare gli investimenti necessari ad aumentare il tasso di riciclo dei rifiuti, nonché attivare azioni significative in termini di economia circolare, incentivando gli interventi volti alla riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti in ambito manifatturiero e/o al riutilizzo del materiale di scarto.

Possono presentare domanda di contributo le PMI del territorio che abbiano un progetto volto al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • Azione 2.6.1 – Interventi volti alla realizzazione di nuovi impianti o al potenziamento di impianti esistenti necessari al trattamento e riciclaggio di rifiuti di qualsiasi tipo e alla loro trasformazione in materia prima seconda;
  • Azione 1.3.1 – Interventi di innovazione tecnologica, di prodotto, di processo e di servizio che siano finalizzati alla riconversione e/o riqualificazione dell’attività economico/produttiva verso un modello di economia circolare e sviluppo sostenibile e che siano in grado di dimostrare, per effetto degli investimenti, un utilizzo più efficiente delle risorse attraverso una riduzione della produzione di scarti/rifiuti o un aumento degli scarti riutilizzabili.

Sono ammissibili a finanziamento le seguenti spese:

A. acquisizione di beni strumentali, quali macchinari, attrezzature e impianti, hardware e di beni immateriali e intangibili, quali brevetti, marchi, licenze, servizi cloud computing e know-how;

B. realizzazione di opere murarie ed edilizie strettamente connesse alla installazione e posa in opera di macchinari, attrezzature, impianti e hardware;

C. acquisizioni di servizi di consulenza specializzata per la realizzazione del progetto e per l’ottenimento di certificazioni connesse ai temi ambientali (ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, EPD, LCA, ecc). Tale spesa è riconosciuta nella misura massima del 20% della somma delle voci A e B;

D. oltre alle spese sopra indicate, sono riconosciute forfettariamente spese generali in misura pari al 5% della somma delle voci A, B e C.

Il contributo a fondo perduto in regime de minimis è del  40% fino a 300.000€ mentre solo per l’azione 2.6.1 può essere scelto un contributo in regime di esenzione con una percentuale che può arrivare fino al 55% per le  piccole imprese.

E’ prevista, inoltre, una premialità del 5% per le imprese montane, delle aree interne, in possesso del rating di legalità, in una delle aree interessate dalle aree alluvionate, per le imprese giovanili/femminili, etc.

 

Transizione 5.0 – Varato il nuovo piano. Tutti i dettagli

Il Consiglio dei Ministri ha varato il nuovo piano Transizione 5.0. La norma si applica per gli investimenti del 2024 e 2025 ma per avere la piena operatività sarà necessario attendere un importante decreto attuativo da pubblicare entro 30 giorni.

Per accedere all’incentivo è necessario:

  • Effettuare un investimento in almeno uno dei beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0. Anche in questo caso si prevede che i beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
  • Questi beni devono essere inseriti in un progetto di innovazione che consenta di ottenere una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.

L’allegato B, quello dedicato ai software, viene ampliato, prevedendo l’ammissibilità agli incentivi anche per:

  • software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
  • i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

La norma prevede, inoltre, un credito di imposta per sistemi di autoproduzione e autoconsumo di energia e formazione.

Nel primo caso, queste spese possono essere inserite solamente in un progetto di innovazione che prevede l’acquisto di beni strumentali per un valore minimo di 40.000€. Per quanto riguarda i moduli fotovoltaici, è prevista una maggiorazione rispettivamente del 120% e 140% per quelli a maggiore efficienza previsti dal Decreto Energia.

Per quanto riguarda le spese per la formazione del personale (erogata esclusivamente da soggetti esterni), sono ammesse:

  • se sono finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi;
  • nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali;
  • fino a un massimo di 300 mila euro.

Le aliquote di base del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione non inferiore al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, una riduzione non inferiore al 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, sono:

  • 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Le aliquote del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione superiore al 6% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, di riduzione superiore al 10% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento:

  • 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 10% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Nel caso in cui l’investimento consegua una riduzione superiore al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, di riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, le aliquote diventano:

  • 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 25% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 15% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Il testo della norma spiega che per calcolare la riduzione dei consumi occorre:

  • riproporzionare i conteggi su base annuale;
  • fare riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello in cui si effettuano gli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico.

Per accedere all’incentivo bisogna produrre ben 4 documenti:

  • una comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy ex ante;
  • una certificazione ex ante;
  • una comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy ex post;
  • una certificazione ex post.

Le certificazioni dovranno essere rilasciate da un tecnico indipendente, a prescindere dall’ammontare dell’investimento ed è possibile per le piccole e medie imprese considerare nel totale anche le spese di certificazione fino ad un massimo di 10.000€.

La fruizione del beneficio sarà in un unica soluzione ma non automatica. E’, infatti, necessario attendere il decreto di concessione da parte del MIMIT e le risorse saranno definite e valorizzate mediante un contatore specifico.

Piano 5.0 – Nel decreto bonus fino al 45%

Nel decreto PNRR che approderà in uno dei prossimi consigli dei ministri vedrà finalmente luce il piano Transizione 5.0 elaborato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il plafond disponibile per il biennio 2024-2025 sarà pari a 6,3 miliardi e sarà finanziato mediante il RepowerEU, il capitolo sulla transizione energetica del PNRR.

Il piano introdurrà una doppia incentivazione sottoforma di credito di imposta per i progetti di innovazione finalizzati a ridurre i consumi energetici di almeno il 3% (oppure in alternativa, i processi interessati dall’investimento almeno del 5%) e basato esclusivamente sui beni strumentali materiali e immateriali tecnologicamente avanzati e interconnessi ai sistemi di fabbrica indicati nella legge di bilancio 2017 che aveva definito il piano Industria 4.0.

Dunque, le imprese che investiranno nella digitalizzazione dei processi secondo il paradigma 4.0 potranno ottenere una aliquota extra a patto che l’investimento porti dei vantaggi in termini di risparmio energetico. Per dimostrarlo, le imprese dovranno ricorrere ad una doppia certificazione ex ante ed ex post fatta da un certificatore indipendente.

Il sistema di agevolazione avrà ben 9 aliquote differenti, calibrate in base alla dimensione dell’investimento e alla classe di efficienza raggiunta.

Nel caso di investimenti fino a 2.5 mln sono previste le seguenti 3 aliquote:

  • 35% per livelli di efficienza I;
  • 40% per livelli di efficienza II;
  • 45% per livelli di efficienza III.

Nel caso di investimenti tra 2,5 e 10 mln, le aliquote si riducono rispettivamente al 15%, 20% e 25% e per investimenti tra 10 e 50 mln arrivano al 5%, 10% e 15%.

Inoltre, fermo restando la necessità di fare investimenti in ottica 4.0 e di risparmio energetico, sarà possibile inserire nel progetto investimenti in beni necessari all’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (escluse le biomasse) e spese per la formazione in competenze per la transizione ecologica. Queste ultime sono ammesse fino al 10% dell’investimento complessivo e fino a 300.000€ e sarà obbligatorio rivolgersi a formatori esterni all’azienda.

Il decreto finale dovrà sciogliere i dubbi riguardanti i dettagli tecnici sui livelli di efficienza da raggiungere e sulle modalità e contenuto delle certificazioni necessarie.

Transizione 5.0 – Il nuovo piano al via nel 2024

Il governo ha reso noto che nel primo trimestre del 2024 sarà emanato il DL Transizione 5.0 da 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-25.

Il nuovo piano sarà complementare al piano 4.0 e finanzierà tre tipi di attività:

  • investimenti in beni strumentali 4.0 inseriti in progetti di efficientamento energetico (3,7 miliardi);
  • sistemi per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili a esclusione delle biomasse (1,89 miliardi);
  • formazione del personale in competenze per la transizione verde (630 milioni).

Il contributo sottoforma di credito di imposta prevedrà almeno tre aliquote che dovranno essere parametrate al risparmio di energia abilitato con obiettivi minimi di riduzione dei consumi energetici del 3% del fabbisogno aziendale o del 5% dei consumi di uno specifico processo (ad esempio la tornitura o l’imballaggio).

Per quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali, l’aliquota massima raggiungibile dovrebbe essere fissata al 40% (inclusa la parte già esistente del 20%) con una agevolazione dunque aggiuntiva del 20% e con ulteriori due aliquote inferiori.  Diverso dovrebbe essere il sistema per quanto concerne le linee dedicate all’autoproduzione e autoconsumo e alla formazione per le quali si attende l’emanazione del decreto per conoscere aliquote e caratteristiche degli investimenti.

Una parte del budget messo a disposizione dall’Unione Europea è destinato alla creazione di un portale volto a certificare la riduzione dei consumi mediante una doppia certificazione, una prima di effettuare l’investimento e una a investimento effettuato. Questa prima attività dovrebbe consentire di prenotare l’incentivo. La certificazione ex-post invece dovrebbe essere quella che attesta l’effettivo conseguimento dei risultati previsti e che dà quindi effettivamente titolo alla fruizione dell’incentivo. Maggiori dettagli sulle caratteristiche del soggetto certificatore e i contenuti e modalità della certificazione verranno meglio chiariti con la pubblicazione del Decreto Legge.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.

 

 

 

Emilia Romagna – Incentivi alle imprese per la rimozione dei manufatti contenenti amianto

La Regione Emilia Romagna ha pubblicato un bando volto a incentivare la rimozione dei manufatti contenenti amianto.

Possono partecipare le imprese di qualsiasi dimensione e sono finanziabili progetti relativi alla rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto, presenti in immobili in cui si svolgono attività produttive, terziarie e commerciali dell’impresa richiedente, sede di lavoro per i soggetti addetti a tali attività.

L’intervento dovrà avere un costo complessivo ammissibile di almeno €15.000 per le spese di rimozione e smaltimento dell’amianto (esclusi quindi i costi di ricostruzione) e dovrà riguardare immobili localizzati sul territorio della Regione Emilia-Romagna. Hanno priorità i progetti che presentano almeno una delle due seguenti caratteristiche:

  • Vicinanza dell’edificio da bonificare inferiore a 800 metri in linea d’aria, da recettori sensibili quali scuole o ospedali;
  • Contestuale installazione di impianto fotovoltaico. L’impianto fotovoltaico dovrà essere installato presso la medesima unità locale, area/sito produttivo, commerciale o artigianale di cui fa parte l’edificio da bonificare e dovrà essere installato dopo la data di presentazione della prenotazione online ed entro 24 mesi dalla data di concessione del contributo.

Il contributo è del 50% per le PMI e del 35% per le Grandi Imprese. Tale contributo è al 50%  a fondo perduto e al 50% tramite finanziamento con un tasso pari allo 0,5%.

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Brevetti+, Marchi+ e Disegni+: al via i bandi 2023

Con una dotazione complessiva di 32 milioni di euro, riaprono i bandi Marchi+, Disegni + e Brevetti destinati alle PMI su tutto il territorio nazionale e di qualunque settore.

Nello specifico:

Marchi + concede contributi a fondo perduto fino all’80% per le spese sostenute per il deposito e i servizi a esso connessi (progettazione del marchio, assistenza per il deposito, ricerche di anteriorità, assistenza legale, tasse) di un marchio presso l’EUIPO e/o l’OMPI. Sono agevolabili le spese già sostenute a partire dal 1 gennaio 2020 alla data di presentazione della domanda.

Brevetti + concede contributi fino all’80% e fino a 140.000€ per l’acquisto di servizi specialistici volti alla valorizzazione economica del brevetto (titolari o licenziatari di un brevetto per invenzione industriale concesso in Italia successivamente al 1° gennaio 2022 oppure titolari di una domanda nazionale di brevetto per invenzione industriale depositata successivamente al 1 gennaio 2021 con un rapporto di ricerca con esito “non negativo”).

I servizi possono riguardare:

  • A. Progettazione, ingegnerizzazione e industrializzazione (studi di fattibilità; progettazione produttiva; studio, progettazione ed ingegnerizzazione del prototipo; progettazione e realizzazione firmware per macchine CNC; progettazione e realizzazione software; test di produzione; rilascio certificazioni di prodotto o di processo strettamente connesse al brevetto oggetto della domanda).
  • B. Organizzazione e sviluppo (organizzazione dei processi produttivi;  analisi per la definizione qualitativa e quantitativa dei nuovi mercati geografici e settoriali; definizione della strategia di comunicazione, promozione e presidio dei canali distributivi).
  • C. Trasferimento tecnologico (predisposizione accordi di segretezza; predisposizione accordi di concessione in licenza del brevetto; costi dei contratti di collaborazione tra PMI e istituti di ricerca/università (accordi di ricerca sponsorizzati);).

Ai fini dell’ammissibilità del progetto di valorizzazione: – il progetto non può basarsi su un unico servizio; – nel progetto deve essere presente almeno un servizio della Macroarea A; – gli importi richiesti per i servizi relativi alle Macroaree B e C, complessivamente, non possono superare il 40% del totale del piano richiesto

Disegni + concede contributi fino all’80% e fino a 60.000€ per la realizzazione di un progetto per valorizzare un disegno/modello.

Il disegno/modello deve essere registrato presso l’UIBM o l’EUIPO o OMPI. Il disegno/modello deve essere registrato a decorrere dal 1° gennaio 2021 e comunque in data antecedente la presentazione della domanda di partecipazione ed essere in corso di validità.

Sono ammissibili le spese sostenute per l’acquisizione dei seguenti servizi: a. ricerca sull’utilizzo di materiali innovativi; b. realizzazione di prototipi; c. realizzazione di stampi; d. consulenza tecnica per la catena produttiva finalizzata alla messa in produzione del prodotto/disegno; e. consulenza tecnica per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale; f. consulenza specializzata nell’approccio al mercato (es. business plan, piano di marketing, analisi del mercato, progettazione layout grafici e testi per materiale di comunicazione offline e online) e per la valutazione tecnico-economica del disegno/modello; g. consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione (azioni legali relative a casi concreti).

Le domande di contributo potranno essere presentate a partire:

dal 24 ottobre 2023 per Brevetti+

dal 7 novembre 2023 per Disegni+

dal 21 novembre 2023 per Marchi+  

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.

Regione Emilia Romagna – Sostegno degli investimenti delle imprese del turismo

Al fine di favorire la diversificazione e la destagionalizzazione dell’offerta turistica e dei relativi servizi, la competitività e la sostenibilità delle imprese turistiche dell’Emilia-Romagna, la Regione concede contributi a fondo perduto fino a 200.000€ per gestori e proprietari di strutture ricettive alberghiere (alberghi, residenze turistico alberghiere, condhotel) e all’aperto (camping, villaggi turistici, marina resort) che intraprendono progetti volti:

– alla realizzazione di nuove strutture ricettive esclusivamente in immobili esistenti, anche se oggetto di demolizione e ricostruzione;
– alla riqualificazione, ammodernamento, ampliamento delle strutture ricettive esistenti;
– al rinnovo delle attrezzature e degli arredi;
– all’offerta di nuovi servizi alla clientela e/o al loro miglioramento, tramite soluzioni innovative e/o digitali attente anche agli aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e di sicurezza.

Il contributo previsto nel presente bando sarà concesso nella forma del fondo perduto, nella misura massima del 40% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a complessivi euro 200.000.

Tale percentuale è elevabile al 50% nel caso di aumento occupazionale, possesso del rating di legalità, impresa femminile/giovanile, impresa collocata nelle aree montante.

La dimensione economica minima del progetto è pari a 200.000€.

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INAIL – Pubblicato l’avviso ISI 2022

L’INAIL mette a disposizione delle aziende che investono nel miglioramento dei livelli di sicurezza dei lavoratori ben 333 milioni di euro.

Il bando è rivolto a tutte le imprese, anche individuali, su tutto il territorio nazionale e operanti in qualsiasi settore con le distinzioni dei vari assi.

Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto ricomprese in 5 Assi di finanziamento:

  • Progetti di investimento (Sostituzione di macchine ante 98 o ante 2006, riduzione rischio rumore, riduzione rischio vibrazione, riduzione rischio caduta dall’altro, riduzione rischio chimico, etc)  e Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale – Assi di finanziamento 1.1 e 1.2
  • Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (MMC) – Asse di finanziamento 2
  • Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto – Asse di finanziamento 3
  • Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività (ambito ristorazione) – Asse di finanziamento 4
  • Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli – Asse di finanziamento 5.

Il finanziamento, a fondo perduto, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’iva, come di seguito riportato.

a) Per gli Assi 1, 2, 3 contributo del 65% delle spese, fino a 130.000€; per l’asse 4 il contributo ammesso a fondo perduto è fino a 50.000€;
b) Per l’Asse 5 il finanziamento è concesso nella misura del:
40% per la generalità delle imprese agricole (sub Asse 5.1)
50% per giovani agricoltori (sub Asse 5.2)

fino ad un massimo di 60.000,00 euro.

E’ possibile avere una prevalutazione gratuita e senza impegno cliccando sul seguente link:

PREVALUTAZIONE

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ANTICIPAZIONE – Regione Lombardia – Pacchetto Investimenti da 210 milioni

La Regione Lombardia, nell’ambito del PR-FESR 2021-2027, ha varato un pacchetto di interventi da 210 milioni rivolto alle piccole e medie imprese e alle MidCap della Regione.

Il pacchetto si suddivide in tre linee:

  • Linea Sviluppo;
  • Linea Efficientamento energetico;
  • Linea Attrazione Investimenti.

La Linea Sviluppo finanzia i piani di sviluppo aziendale, finalizzati all’ammodernamento e ampliamento produttivo, devono avere un importo minimo dell’investimento pari a 100.000 euro e le spese possono riguardare:

  • Acquisto e installazione di macchinari, impianti di produzione, attrezzature, hardware e arredi
  • Acquisto di software, licenze d’uso software e costi per servizi software di tipo cloud e saas e simili per un periodo non superiore a 12 mesi di servizio
  • Acquisizione di marchi, brevetti e licenze di produzione
  • Opere murarie, opere di bonifica e impiantistica.

La Linea Efficientamento Energetico incentiva investimenti dedicati all’efficientamento energetico degli impianti produttivi delle imprese. L’obiettivo è la riduzione dell’impatto ambientale dei sistemi produttivi, sia attraverso la riduzione dei consumi energetici che attraverso il recupero di energia e/o la cattura dei gas serra dai cicli produttivi esistenti.

Le spese ammesse sono:

  • Acquisto e installazione di macchinari, impianti di produzione, attrezzature ed hardware, in sostituzione di quelli in uso presso la sede oggetto di intervento ovvero funzionali al raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico dichiarati;
  • acquisto, installazione e allacciamento alla rete di impianti per la produzione di energia rinnovabili, esclusivamente in combinazione con le altre voci;
  • acquisto e installazione di impianti di produzione di energia termica e frigorifera e di impianti di cogenerazione/trigenerazione;
  • acquisto e installazione di sistemi di accumulo dell’energia e di inverter;
  • acquisto e installazione di caldaie ad alta efficienza a condensazione, a biomassa ovvero pompe di calore in sostituzione di quelli in uso presso la sede oggetto di intervento ovvero funzionali al raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico dichiarati;
  • acquisto e installazione di sistemi di domotica per il risparmio energetico;
  • acquisto e installazione di apparecchi LED a basso consumo in sostituzione dell’illuminazione tradizionale (a fluorescenza, incandescenza o alogena, etc.) (c.d. relamping);
  • acquisto di software, licenze d’uso software e costi per servizi software di tipo cloud e saas;
  • acquisizione di brevetti;
  • opere murarie, opere di bonifica e impiantistica se direttamente correlate e funzionali all’installazione dei beni di cui dalla prima alla sesta voce di spesa nel limite del 20% di tali voci di spesa.
  • costi di formazione relativi al progetto presentato;
  • spese tecniche di consulenza correlate alla realizzazione dell’intervento (progettazione, direzione lavori, relazioni tecniche specialistiche e diagnosi energetiche, contributi obbligatori dei professionisti, ecc.);
  • spese generali determinate con un tasso forfettario pari al 7% delle spese ammissibili.

La Linea Attrazione Investimenti finanzia gli investimenti finalizzati all’avvio di uno stabilimento produttivo in una nuova sede operativa o all’ampliamento di uno stabilimento già operativo.

Le spese oggetto di incentivo sono:

  • acquisto e installazione di macchinari, impianti di produzione, attrezzature, hardware e arredi, necessari per il conseguimento delle finalità progettuali;
  • acquisto di software, licenze d’uso software e costi per servizi software di tipo cloud e saas e simili per un periodo non superiore a 12 mesi di servizio;
  • acquisizione di marchi, brevetti e licenze di produzione;
  • opere murarie, opere di bonifica e impiantistica se direttamente correlate e funzionali all’installazione, nel limite del 20% di tale voce di spesa;
  • acquisto di proprietà di immobili destinati all’esercizio dell’impresa e/o eventuali costi di ristrutturazione;
  • costi per servizi di consulenza prestati da consulenti esterni.

Per tutte le linee l’agevolazione si compone di:

  • una garanzia regionale gratuita su un finanziamento a medio-lungo termine erogato dai Soggetti Finanziatori e finalizzato ad ottenere le risorse finanziarie necessarie per l’investimento;
  • un contributo a fondo perduto in conto capitale sull’investimento.

L’intensità del contributo a fondo perduto è del:

  • 35% per le micro e piccole imprese;
  • 25% per le medie imprese;
  • 15% per le MidCap.

Tale percentuale è aumentata del 15% per le aree di aiuto a finalità regionale.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.

Lombardia: 27 milioni per progetti di Ricerca e Innovazione

La Regione Lombardia, tramite una delibera di giunta, ha approvato i criteri applicativi e gli elementi essenziali di “Ricerca & Innova”, la prima misura che rende operativo l’Asse 1 del Programma FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) 2021-2017,  che sostiene gli investimenti in ricerca industrialesviluppo sperimentale e innovazione di processo delle PMI lombarde con una dotazione di 27 milioni di euro.

Sono ammissibili progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e di innovazione di processo, afferenti alle macrotematiche della Strategia di Specializzazione intelligente per la Ricerca e l’Innovazione di Regione Lombardia – S3 2021-2027 e realizzati dalle PMI con sede operativa in Lombardia e almeno due bilanci approvati.

Le agevolazioni sono previste fino al 100% delle spese ammissibili, per un ammontare comunque non superiore a 1 milione di euro, e in particolare:

  • per PMI: il 70% sotto forma di Finanziamento agevolato e il restante 30% sotto forma di contributo in conto capitale;
  • a favore di startup e PMI innovative: il 65% sotto forma di Finanziamento agevolato e il restante 35% sotto forma di contributo in conto capitale;
  • per progetti green: il 60% sotto forma di Finanziamento agevolato e il restante 40% sotto forma di contributo in conto capitale per i progetti ‘Green’, intesi come progetti afferenti a macrotematiche e/o priorità della S3 che concorrono agli obiettivi del New Green Deal Europeo.

Per i dettagli sulle tipologie di spese ammissibili e le tempistiche di apertura dello sportello, bisognerà attendere la pubblicazione del bando previsto per il mese di dicembre.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.