La Regione Emilia-Romagna conferma il proprio impegno a sostegno della competitività delle imprese sui mercati esteri con il nuovo bando per il sostegno ai progetti di internazionalizzazione delle PMI e delle aggregazioni di PMI.
Si tratta di un’importante opportunità per le aziende del territorio che intendono rafforzare o avviare percorsi strutturati di export, diversificando i mercati di destinazione e migliorando la propria presenza internazionale.
Possono presentare domanda le piccole e medie imprese, sia in forma singola sia associata, che:
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abbiano un’unità produttiva attiva in Emilia-Romagna;
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operino con codice ATECO primario o secondario rientrante nelle categorie ammesse (tra cui manifattura, commercio, costruzioni, servizi alle imprese e ICT, con alcune esclusioni specifiche).
I progetti devono essere finalizzati allo sviluppo di un percorso di internazionalizzazione verso un massimo di due Paesi esteri e devono obbligatoriamente includere attività di consulenza.
Sono ammissibili dunque i seguenti costi:
1. Partecipazione a fiere internazionali
È ammessa la partecipazione a un massimo di 4 fiere internazionali, in Italia (solo fiere con qualifica internazionale) o all’estero, esclusivamente in presenza.
I costi sono riconosciuti a forfait, con importi che arrivano fino a:
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12.700 euro per ogni fiera all’estero;
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3.000 euro per ogni fiera internazionale in Italia.
2. Consulenze specialistiche per l’internazionalizzazione
Il bando finanzia consulenze strategiche, tra cui:
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Temporary Export Manager (TEM) e/o Digital Export Manager (DEM), per rafforzare le competenze interne all’azienda;
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consulenze per la definizione di un piano marketing e di comunicazione sui mercati target;
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consulenze per lo sviluppo di incontri B2B, inclusa la selezione di buyer e partner esteri.
Sono ammesse esclusivamente le spese di consulenza, mentre restano esclusi i costi operativi e promozionali.
3. Costi generali
È inoltre riconosciuto un contributo forfettario del 7% a copertura dei costi indiretti di gestione del progetto.
Il contributo è concesso a fondo perduto, nella misura del 50% delle spese ammissibili, con i seguenti massimali:
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fino a 30.000 euro per imprese singole;
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fino a 140.000 euro per aggregazioni di imprese.
L’investimento minimo richiesto è pari a:
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25.000 euro per le imprese singole;
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75.000 euro per le aggregazioni.
Il bando rientra nel regime “de minimis” e prevede una premialità aggiuntiva del 5% per specifiche categorie di imprese, tra cui imprese giovanili, femminili, localizzate in aree montane o interne, o in possesso del rating di legalità.
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