La Bozza della Legge di Bilancio 2026 introduce una novità di grande interesse per le imprese: un nuovo iperammortamento che sostituirà i piani “Transizione 4.0” e “Transizione 5.0”, mantenendone però alcuni elementi chiave.
L’incentivo premia le aziende che investono in beni strumentali 4.0 materiali e immateriali (tornano dunque ad essere incentivati anche i software), ma anche chi, attraverso tali investimenti, raggiunge obiettivi di efficientamento energetico o sostenibilità ambientale.
Si abbandona la formula del credito d’imposta per tornare all’iperammortamento, con nuove aliquote di maggiorazione:
- 180% per investimenti fino a 2,5 milioni €
- 100% tra 2,5 e 10 milioni €
- 50% tra 10 e 20 milioni €
Per i progetti che generano benefici “green” (risparmio energetico del 5% del processo produttivo o 3% della struttura produttiva), le aliquote salgono rispettivamente a 220%, 140% e 90%.
In termini pratici, il vantaggio fiscale con una maggiorazione del 180% e un’IRES al 24% corrisponde a un beneficio del 43,2%; la fascia del 100% a un incentivo del 24% e quella al 50% a un incentivo del 12%. Per gli investimenti green una maggiorazione del 220% con un’IRES al 24% corrisponde a un beneficio del 52,8%; la fascia del 140% a un incentivo del 33,6% e quella al 90% a un incentivo del 21,6%.
Oltre ai beni strumentali legati alla digitalizzazione, rientrano nel beneficio anche gli impianti per l’autoproduzione e l’accumulo di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo aziendale.
Confermata, inoltre, la procedura semplificata che consente di presumere il raggiungimento dell’obiettivo green per chi sostituisce beni il cui ammortamento è terminato da almeno 24 mesi, senza necessità di calcoli.
La misura riguarda solo l’anno 2026, con possibilità di completare gli investimenti entro giugno 2027, a condizione di versare un acconto del 20% entro il 31 dicembre 2026.
È quindi il momento giusto per pianificare i nuovi investimenti e massimizzare il vantaggio fiscale offerto dal nuovo iperammortamento.
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