Transizione 5.0 – Varato il nuovo piano. Tutti i dettagli lunedì 26 Febbraio 2024

Transizione 5.0 – Varato il nuovo piano. Tutti i dettagli

Il Consiglio dei Ministri ha varato il nuovo piano Transizione 5.0. La norma si applica per gli investimenti del 2024 e 2025 ma per avere la piena operatività sarà necessario attendere un importante decreto attuativo da pubblicare entro 30 giorni.

Per accedere all’incentivo è necessario:

  • Effettuare un investimento in almeno uno dei beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0. Anche in questo caso si prevede che i beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
  • Questi beni devono essere inseriti in un progetto di innovazione che consenta di ottenere una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.

L’allegato B, quello dedicato ai software, viene ampliato, prevedendo l’ammissibilità agli incentivi anche per:

  • software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
  • i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

La norma prevede, inoltre, un credito di imposta per sistemi di autoproduzione e autoconsumo di energia e formazione.

Nel primo caso, queste spese possono essere inserite solamente in un progetto di innovazione che prevede l’acquisto di beni strumentali per un valore minimo di 40.000€. Per quanto riguarda i moduli fotovoltaici, è prevista una maggiorazione rispettivamente del 120% e 140% per quelli a maggiore efficienza previsti dal Decreto Energia.

Per quanto riguarda le spese per la formazione del personale (erogata esclusivamente da soggetti esterni), sono ammesse:

  • se sono finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi;
  • nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali;
  • fino a un massimo di 300 mila euro.

Le aliquote di base del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione non inferiore al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, una riduzione non inferiore al 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, sono:

  • 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Le aliquote del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione superiore al 6% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, di riduzione superiore al 10% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento:

  • 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 10% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Nel caso in cui l’investimento consegua una riduzione superiore al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, di riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, le aliquote diventano:

  • 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 25% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 15% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Il testo della norma spiega che per calcolare la riduzione dei consumi occorre:

  • riproporzionare i conteggi su base annuale;
  • fare riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello in cui si effettuano gli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico.

Per accedere all’incentivo bisogna produrre ben 4 documenti:

  • una comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy ex ante;
  • una certificazione ex ante;
  • una comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy ex post;
  • una certificazione ex post.

Le certificazioni dovranno essere rilasciate da un tecnico indipendente, a prescindere dall’ammontare dell’investimento ed è possibile per le piccole e medie imprese considerare nel totale anche le spese di certificazione fino ad un massimo di 10.000€.

La fruizione del beneficio sarà in un unica soluzione ma non automatica. E’, infatti, necessario attendere il decreto di concessione da parte del MIMIT e le risorse saranno definite e valorizzate mediante un contatore specifico.