Transizione Digitale ed Ecologica delle PMI con vocazione internazionale

Grazie alle risorse dell’Unione Europea – NextGenerationEU – a valere sul Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR),  riapre lo sportello SIMEST con una nuova misura volta a favorire la transizione digitale ed Ecologica delle PMI con vocazione internazionale.

Possono partecipare al bando, le PMI su tutto il territorio nazionale con almeno due bilanci depositati e una quota di fatturato estero pari almeno al 10% dell’ultimo bilancio.

Le spese ammissibili e finanziabili sono rispettivamente:

1. Spese per la Transizione Digitale che dovranno rappresentare almeno il 50% delle Spese Ammissibili finanziate:

1.1. integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali

1.2. realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale

1.3. investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali

1.4. consulenze in ambito digitale (i.e. digital manager)

1.5. disaster recovery e business continuity

1.6. blockchain (esclusivamente per la notarizzazione dei processi produttivi e gestionali aziendali)

1.7. spese per investimenti e formazione legate all’industria 4.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine).

2. Spese per la sostenibilità e l’internazionalizzazione che dovranno rappresentare non più del 50% delle Spese Ammissibili finanziate:

2.1. spese per investimenti per la sostenibilità in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.)

2.2. spese per internazionalizzazione (es. investimenti per singole strutture commerciali6 in paesi esteri, consulenze per l’internazionalizzazione, spese promozionali e per eventi internazionali in Italia e all’estero ecc.)

2.3. spese per valutazioni/certificazioni ambientali inerenti il finanziamento.

L’importo massimo dell’Intervento che l’Impresa Richiedente può chiedere è pari al minore tra euro 300.000,00, e il 25% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’Impresa Richiedente.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 25% (40% per le imprese del Mezzogiorno) e un finanziamento con tasso pari allo 0,055%.

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Credito d’Imposta Pubblicità: tutte le novità

Importanti novità sono state introdotte dal Decreto Sostegni Bis sul Credito d’Imposta pubblicità 2021-22. L’incentivo sostiene gli investimenti pubblicitari di tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa o lavoro autonomo effettuati su stampa, radio e televisione nel corso del 2021.

Le novità introdotte riguardano:

  • Calcolo dell’agevolazione sul 50% della spesa sostenuta e non più sull’incremento rispetto all’anno precedente;
  • Estensione alle emittenti televisive e radiofoniche nazionali non partecipate dallo Stato;
  • Apertura di una seconda finestra temporale per la richiesta dal 1 al 31 ottobre 2021 (restano valide le comunicazioni inviate a Marzo);
  • Aumento del budget a 90 milioni per il 2021 e 2022.

Sono ammesse al beneficio esclusivamente le spese per l’acquisto degli spazi pubblicitari sulla stampa periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche regolarmente iscritte al ROC. Non sono ammesse spese accessorie anche se connesse e funzionali.

 

MISE – Sostegno alle piccole imprese del tessile, della moda e degli accessori

In attesa del decreto attuativa di apertura dello sportello, è stata ampliata la platea di beneficiari del Bando del MISE a sostegno delle piccole imprese del tessile, della moda e degli accessori.

Sono 5 i milioni stanziati per le piccole imprese costituite da non più di cinque anni e che hanno in programma un progetto di innovazione.

I piani di investimento, infatti, dovranno riguardare:

  • progetti finalizzati alla realizzazione di nuovi elementi di design;
  • progetti finalizzati all’introduzione nell’impresa di innovazioni di processo produttivo;
  • progetti finalizzati alla realizzazione e all’utilizzo di tessuti innovativi;
  • progetti ispirati ai principi dell’economia circolare finalizzati al riciclo di materiali usati o all’utilizzo di tessuti derivanti da fonti rinnovabili;
  • progetti finalizzati all’introduzione nell’impresa di innovazioni digitali.

Per la loro realizzazione, è possibile acquistare macchinari e attrezzature, software, brevetti e investire nella formazione del personale. Il contributo previsto dal bando è del 50% fino ad un massimo di 100.000€.

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Regione Lombardia – Tech Fast

Al via il bando Tech Fast della Regione Lombardia rivolto alle PMI del territorio per sostenerle nei loro progetti di sviluppo sperimentale e innovazione (anche digitale) giunti ad un certo grado di maturità tecnico-scientifica (sviluppo prototipi, realizzazione prodotti pilota, test e convalida prodotti, processi o servizi).

I progetti dovranno essere afferenti alle aree di specializzazione intelligente (S3) di Regione Lombardia, (Aerospazio,  Agroalimentare,  Eco-industria, Industrie creative e culturali,  Industria della Salute,  Manifatturiero Avanzato,  Mobilità sostenibile) e potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili a fronte di una spesa minima di 80.000€ e un contributo massimo di 250.000€.

Nello specifico, sono ammissibili progetti di:
a) sviluppo sperimentale e innovazione di processo (nell’ambito dei quali possono essere ricomprese anche attività di trasformazione digitale riconducibili ad esempio alle tecnologie abilitanti previste nel Piano Nazionale Impresa 4.0 quali le advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà
aumentata, simulation, industrial internet of things, cloud computing, cybersecurity, big data);
oppure
b) solo sviluppo sperimentale.

Sono ammissibili le spese per attività di sviluppo che riguardano:

a) le spese di personale  in funzione delle rispettive ore lavorate;

b) i costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto;

c) i costi per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato, nonché costi per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto;

d) gli altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto;

e) le spese generali supplementari calcolate con tasso forfettario pari al 15% delle spese di personale.

I progetti dovranno essere conclusi entro 12 mesi dalla pubblicazione del bando.

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Emilia Romagna – Contributi a fondo perduto per il consolidamento delle start-up innovative

La Regione Emilia Romagna ha pubblicato un bando volto a supportare la localizzazione e il consolidamento di start up innovative e favorirne la crescita nei settori produttivi e nelle filiere strategiche presenti nel proprio territorio.

Possono partecipare al bando le micro, piccole e media imprese iscritte nella sezione speciale delle Start-up innovative che realizzino uno dei seguenti progetti:

  • sviluppo produttivo di risultati di ricerca o di soluzioni tecnologiche derivanti da una o più tecnologie abilitanti;
  • messa a punto del modello di business;
  • adattamento di prodotti/servizi alle esigenze di potenziali clienti;
  • ingegnerizzazione di prototipi e piani di sviluppo industriale (scale-up);
  • apertura e/o sviluppo di mercati esteri.

I progetti dovranno rientrare in uno dei seguenti ambiti prioritari individuati nella Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente :

  •  Sistema Agroalimentare;
  • Edilizia e costruzioni;
  • Industrie della salute e del benessere;
  • Meccatronica e motoristica;
  • Industrie culturali e creative;
  • Innovazione nei servizi.

e dovranno avere una ricaduta innovativa e di potenziale impatto occupazionale su uno dei seguenti ambiti:

  • Transizione digitale;
  • Transizione energetica;
  • Economia circolare;
  • Salute e benessere;
  • Cultura e creatività.

Il contributo concesso è a fondo perduto del 60% fino a 150.000€. L’intensità del contributo è elevabile del 10% in caso di una ricaduta occupazionale di almeno un lavoratore e del 5% nel caso in cui l’azienda sia giovanile e/o femminile.

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Regione Lombardia – Bando per la promozione dell’Economia Circolare

La Regione Lombardia, insieme ad Unioncamere, ha pubblicato un bando per l’innovazione delle filiere in ottica Economia Circolare.

L’obiettivo è  favorire la transizione delle piccole e medie imprese lombarde verso un modello di economia circolare, la riqualificazione dei settori e delle filiere
lombarde e il riposizionamento competitivo degli interi comparti rispetto ai mercati, rendendo possibile la simbiosi industriale, anche ai fini della ripresa economica, attraverso il sostegno a:

  • progetti che promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione di rifiuti;
  • progetti che tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia Life Cycle Thinking – Eco-design.

Possono partecipare le piccole e medie imprese lombarde anche in forma aggregata composta da almeno tre imprese che rappresentino la filiera.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto del 40% fino a 120.000€ e la dimensione minima di progetto è di 40.000€.

Sono ammissibili esclusivamente le seguenti tipologie di spesa:

a) Consulenza (collaborazione con enti di Ricerca, servizi specialistici per lo sviluppo di prototipi, check up tecnologici, analisi del ciclo di vita del prodotto/servizio – e.g. LCA -, studi per la sostituzione dei materiali attualmente utilizzati nei prodotti con materiali circolari, definizione di strategie commerciali, marketing e comunicazione, ecc.).

b) Investimenti in attrezzature tecnologiche (acquisto e/o leasing) e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto.

c) Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni ambientali di processo e di prodotto (es. ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, EPD ecc.).

d) Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni tecniche e di eventuale registrazione REACH.

e) Servizi per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto.

f) Tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto.

g) Materiali e forniture strumentali alla realizzazione del progetto (inclusi prototipi).

h) Spese per la tutela della proprietà industriale.

i) Spese del personale dell’azienda solo se espressamente dedicato al progetto.

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Fondo SIMEST: dal 3 giugno riapre il Fondo 394/81

Importanti novità giungono per i finanziamenti per l’internazionalizzazione di SIMEST per il 2021. Dal 3 giugno, infatti, riaprirà lo sportello per l’inserimento delle nuove domande di una delle misure più apprezzate dalle aziende.

A rivelarlo, è il comunicato del Comitato agevolazioni di Simest che  ha “deliberato la riapertura, a decorrere dal 3 giugno 2021, delle attività di ricezione da parte di SIMEST di nuove domande di finanziamento agevolato a valere sul Fondo 394/81”.

Il comunicato, seppur stringato, contiene importanti precisazioni infatti stabilisce  che la ricezione di nuove domande riguarderà il “relativo cofinanziamento a fondo perduto a valere sulla quota di risorse del Fondo per la promozione integrata”.  Vengono, dunque, confermate le novità introdotte con il Cura Italia che, combinate con l’esenzione della prestazione di garanzie fino al 30 giugno, rappresentano un’occasione unica per le imprese esportatrici e per quelle che intendono affacciarsi sui mercati internazionali.

Grazie alle notevole semplificazione delle procedure e alle condizioni estremamente vantaggiose, la riapertura del fondo è un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Il fondo finanzia le seguenti sottomisure:

  • Studi di fattibilià;
  • E-commerce:
  • Partecipazione a fiere all’estero;
  • Patrimonializzazione delle PMI esportatrici;
  • Penetrazione nei mercati esteri;
  • Temporary Export Manager.

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Fondo perduto per le Nuove Imprese

Sono state introdotte importanti novità per quanto riguarda le agevolazioni di Invitalia per le nuove imprese introducendo la possibilità di ottenere una quota a fondo perduto.

Possono accedere alle agevolazioni le imprese costituite in forma societaria da non più di 60 mesi in cui la maggioranza numerica e di quote societarie sia costituita da donne o giovani fino a 35 anni. Possono partecipare anche le persone fisiche che intendono costituire una società entro 6 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni.

Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedono programmi di investimento, realizzabili su tutto il territorio nazionale, promossi nei  seguenti settori:

a) produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, ivi inclusi quelli afferenti all’innovazione sociale, intesa come produzione di beni che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative;

b) fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone, ivi compresi quelli afferenti all’innovazione sociale, come definita alla precedente lettera a);

c) commercio di beni e servizi;

d) turismo, ivi incluse le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.

L’agevolazione prevede un finanziamento a tasso zero per il 90% delle spese ammissibili e senza garanzie fino a 250.000€ e una quota a fondo perduto fino al 20% di determinate spese.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla presentazione della domanda.

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Pubblicato il Bando ISI INAIL 2020

E’ stato pubblicato il Bando ISI INAIL 2020 che concede contributi a fondo perduto alle aziende che investono in prevenzione.

Dopo l’annullamento dell’avviso 2019 a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, il nuovo Avviso ha una dotazione di 211 milioni di euro ed è destinato alle aziende di tutti i settori (ad esclusione delle aziende agricole, destinatarie di apposito bando), su tutto il territorio nazionale che presentano progetti destinati a migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto, ricomprese in 4 Assi di finanziamento:

  • Asse di finanziamento 1.1 acquisto macchinari con riduzione di un rischio quale rumore, vibrazione, biologico, caduta dall’alto, sismico, spazi confinati oppure sostituzione di macchine ante normativa CE 98 o ante CE 2006.
  • Asse di finanziamento 1.2 progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (UNI ISO 45001:2018)
  • Asse di finanziamento 2 Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (MMC)
  • Asse di finanziamento 3  Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto
  • Asse di finanziamento 4 Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività (Pesca e Fabbricazione di mobili – C31);

Sono ammesse a finanziamento le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto, le eventuali spese accessorie o strumentali funzionali alla realizzazione dello stesso e indispensabili per la sua completezza, nonché le eventuali spese tecniche.

Il contributo concesso è del 65% fino ad un massimo di 130.000€ per gli assi 1,2,3 e fino a 50.000€ per i progetti relativi all’asse 4.

Per una prevalutazione gratuita e senza impegno:

PREVALUTAZIONE 

 

Legge di Bilancio 2021 – Ecco le modifiche al piano Transizione 4.0

Emergono le prime autorevoli indiscrezioni sul nuovo impianto del piano Transizione 4.0 in scadenza al 31 dicembre 2020 e che sarà prorogato, grazie a 25 miliardi messi a disposizione dal Recovery Fund, fino a dicembre 2022, con la possibilità per le agevolazioni sui beni 4.0 di estendersi fino a giugno 2023.

Le novità non riguardano solo l’orizzonte temporale delle misure ma saranno riviste aliquote, tetti e modalità di fruizione del piano 4.0.

Nello specifico, il credito d’imposta per i Beni Strumentali 4.0 (ex iperammortamento) attualmente del 40% per investimenti fino ai 2,5 milioni e del 20% per investimenti fino a 10 milioni, salirà al 50% del beneficio per investimenti fino a 4 milioni e del 30% per investimenti fino a 10 milioni. Inoltre, è prevista l’aggiunta di una nuova aliquota al 10% per investimenti compresi tra i 10 e i 20 milioni. Tale variazione sarebbe, però, valida per il solo 2021 e nel 2022 dovrebbe ritornare ai valori attuali. Particolarmente interessante è la modifica al periodo di fruizione dell’incentivo che scenderebbe a 3 anni dagli attuali 5 anni e partirebbe già dall’anno in cui si verifica l’interconnessione.

Per quanto riguarda i beni immateriali ricompresi nell’allegato B (Software) l’attuale aliquota del 15% passerebbe al 20% con un tetto massimo di investimento fissato a 1 milione e un periodo di compensazione fissato a 1 anno.

Novità importanti riguardano anche il credito d’imposta Ricerca, Sviluppo e Innovazione, misura ampiamente utilizzata dalle aziende e frutto di numerose modifiche nel corso degli anni.

Il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo, attualmente pari al 12% con massimale di 3 milioni, salirebbe al 20% con massimale a 5 milioni.

Il credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica salirebbe invece dall’attuale 6% al 10% con massimale in aumento da 1,5 a 3 milioni.

L’attuale aliquota riservata ai progetti di innovazione volti ad favorire digitalizzazione e sostenibilità, oggi al 10%, verrebbe portata al 15%.

Infine, il credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica, attualmente pari al 6%, sarebbe alzato al 15% con raddoppio del tetto da 1,5 milioni a 3 milioni.

Ci sono, infine, anche novità sul fronte del Credito d’imposta Formazione 4.0. La misura è stata oggetto di forte discussione in quanto scarsamente utilizzata negli anni dalle imprese italiane. Stavolta, il governo sembra aver accolto le richieste provenienti dal mondo imprenditoriale e saranno riviste le spese ammissibili. Attualmente, sono ammissibili in una misura che va dal 30 al 50% a seconda della dimensione aziendale, solamente le spese del costo orario dei dipendenti impiegati nelle attività di formazione. Nel nuovo impianto, la novità riguarderebbe la possibilità di includere le spese dirette quali il costo dei formatori, il noleggio delle aule e delle attrezzature necessarie.