CCIAA Bologna – Voucher Digitali 4.0 2021

La CCIAA di Bologna al fine di promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle Micro, Piccole e Medie Imprese, di tutti i settori economici attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione, anche finalizzate ad approcci green oriented del tessuto produttivo, ha pubblicato un bando volto a concedere voucher di 10.000€.

Sono ammissibili le spese per:

a) servizi di consulenza e/o formazione relativi a una o più tecnologie . Tali spese devono rappresentare almeno il 30% dei costi ammissibili. (ammessi fornitori quali Start-up innovative, centri di ricerca, incubatori, FABLAB, centri di trasferimento tecnologico 4, innovation manager, altri fornitori che autocertifichino almeno 3 progetti negli ultimi 3 anni sulle tecnologie I4.0).

b) acquisto, canoni e noleggi di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione, funzionali all’acquisizione delle tecnologie abilitanti. I canoni e i noleggi sono ammissibili se riferiti e pagati nel periodo di competenza del  bando . Sono esclusi i costi per leasing finanziario.

c) spese per l’abbattimento degli oneri di qualunque natura (quali spese di istruttoria, interessi, premi di garanzia, ecc.) relativi a finanziamenti, anche bancari, per la realizzazione di progetti di innovazione digitale riferiti agli ambiti tecnologici . Tali spese non possono superare il limite del 10% del costo totale del progetto finanziato.

La dimensione minima dei progetti è di €5.000,00 e il contributo massimo è del 50% dell’investimento fino a 10.000€.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.

 

 

Regione Lombardia – Bando per la promozione dell’Economia Circolare

La Regione Lombardia, insieme ad Unioncamere, ha pubblicato un bando per l’innovazione delle filiere in ottica Economia Circolare.

L’obiettivo è  favorire la transizione delle piccole e medie imprese lombarde verso un modello di economia circolare, la riqualificazione dei settori e delle filiere
lombarde e il riposizionamento competitivo degli interi comparti rispetto ai mercati, rendendo possibile la simbiosi industriale, anche ai fini della ripresa economica, attraverso il sostegno a:

  • progetti che promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione di rifiuti;
  • progetti che tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia Life Cycle Thinking – Eco-design.

Possono partecipare le piccole e medie imprese lombarde anche in forma aggregata composta da almeno tre imprese che rappresentino la filiera.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto del 40% fino a 120.000€ e la dimensione minima di progetto è di 40.000€.

Sono ammissibili esclusivamente le seguenti tipologie di spesa:

a) Consulenza (collaborazione con enti di Ricerca, servizi specialistici per lo sviluppo di prototipi, check up tecnologici, analisi del ciclo di vita del prodotto/servizio – e.g. LCA -, studi per la sostituzione dei materiali attualmente utilizzati nei prodotti con materiali circolari, definizione di strategie commerciali, marketing e comunicazione, ecc.).

b) Investimenti in attrezzature tecnologiche (acquisto e/o leasing) e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto.

c) Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni ambientali di processo e di prodotto (es. ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, EPD ecc.).

d) Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni tecniche e di eventuale registrazione REACH.

e) Servizi per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto.

f) Tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto.

g) Materiali e forniture strumentali alla realizzazione del progetto (inclusi prototipi).

h) Spese per la tutela della proprietà industriale.

i) Spese del personale dell’azienda solo se espressamente dedicato al progetto.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.

MISE – Digital Transformation

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il decreto attuativo per definire le modalità di presentazione delle domande del Bando Digital Transformation.

L’obiettivo è favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate previste nell’ambito di I4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche di filiera.

Possono beneficiare del bando le PMI dell’industria manifatturiera con almeno un bilancio depositato con fatturato superiore a 100.000€.

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono essere diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi dei soggetti proponenti mediante l’implementazione di

  1. tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale impresa 4.0. (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics) e/o;
  2. tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:
    1) all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori;
    2) al software;
    3) alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
    4) ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.
  3. A tal fine i progetti devono prevedere la realizzazione di:
    1. attività di innovazione di processo o di innovazione dell’organizzazione, ovvero;
    2. investimenti.

Il contributo concesso è del 50% con 10% a fondo perduto e 40% come finanziamento a tasso zero.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.

Regione Emilia Romagna – Contributi per la partecipazione a eventi fieristici 2021

La Regione Emilia Romagna, al fine di favorire la promozione internazionale delle PMI e la diversificazione dei mercati, supporta progetti in grado di favorire l’accesso a nuovi mercati di sbocco e a nuovi canali di vendita soprattutto digitali.

Possono partecipare al bando le PMI con sede legale e/o operativa nella Regione e attive in determinati settori di attività (escluse agricoltura, commercio, turismo) e sono ammesse le spese per la partecipazioni a fiere all’estero e in Italia con qualifica internazionale.

Nel caso di fiere in presenza saranno ammessi i seguenti costi: affitto spazi, allestimento (incluse le spese di progettazione degli stand), gestione spazi, trasporto merci in esposizione e assicurazione delle stesse, ingaggio di hostess/interpreti.

Nel caso di fiere virtuali saranno ammessi i seguenti costi: iscrizione alla fiera e ai relativi servizi, consulenze in campo digital, hosting, sviluppo piattaforme per la virtualizzazione, produzione di contenuti digitali, accordi onerosi con media partners, spese di spedizione dei campionari.

Il contributo regionale concesso è del 100% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 10.000€ mentre il costo ammissibile minimo è pari a 5.000€.

Gli eventi fieristici devono tenersi nel corso del 2021, quindi le spese ammissibili sono tra l’01/01/2021 e il 31/12/2021, fatto salvo eventuali anticipi versati per l’acquisto di spazi espositivi pagati in data antecedente.

 

Ulteriori 43 milioni per Brevetti+, Marchi + e Disegni +

Il MISE, visto l’enorme domanda di contributi in materia di valorizzazione della proprietà intellettuale, ha deciso di anticipare lo stanziamento previsto per l’autunno e riaprirà nelle prossime settimane i bandi Brevetti+, Marchi + e Disegni +.

Entro 30 giorni saranno, quindi, fissati i termini per la presentazione delle nuove domande di contributo con a disposizione ben ulteriori 43 milioni di euro così ripartiti:

  • 25 milioni di euro per Brevetti +;
  • 14 milioni per Disegni +;
  • 4 milioni per Marchi +.

Possono accedere ai contributi le PMI con sede operativa in Italia, operative in qualsiasi settore produttivo.

Nello specifico, Brevetti + finanzia l’acquisto di servizi specialistici funzionali alla valorizzazione economica del brevetto, sia all’interno del ciclo produttivo, con diretta ricaduta sulla competitività del sistema economico nazionale, sia sul mercato. Sono ammissibili servizi per:

a.Industrializzazione e ingegnerizzazione;

b. Organizzazione e sviluppo

c.Trasferimento tecnologico

Disegni + è volto a incentivare la realizzazione di un progetto finalizzato alla valorizzazione di un disegno/modello. Sono previste due fasi a cui si può partecipare alternativamente o a entrambe.

La fase 1 è destinata all’acquisizione di servizi specialistici esterni volti alla valorizzazione di un disegno/modello per la messa in produzione e l’offerta sul mercato di nuovi prodotti a esso correlati.

La fase 2 è destinata all’acquisizione di servizi specialistici esterni volti alla valorizzazione di un disegno/modello per la commercializzazione del titolo di proprietà industriale.

Infine, Marchi + concede contributi per il deposito dei marchi e i servizi a esso collegati.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.

 

Regione Veneto – Efficientamento energetico delle piccole e medie imprese.

La Regione Veneto ha pubblicato un bando volto alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti.

Possono partecipare al bando le PMI, attive da almeno 12 mesi, con sede operativa nella regione Veneto e con codice ATECO ammissibile.

Sono ammissibili i progetti coerenti con il Piano Energetico Regionale finalizzati al contenimento della spesa energetica, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e alla valorizzazione delle fonti rinnovabili secondo le opportunità di risparmio energetico individuate e quantificate dalla diagnosi energetica.

I progetti devono articolarsi in 3 fasi:

– Fase 1.  Valutazione ante intervento del fabbisogno energetico annuo complessivo dell’unità operativa oggetto del progetto e individuazione delle opportunità di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di gas climalteranti attraverso diagnosi energetica. Ai fini del presente Bando possono essere presentate diagnosi energetiche ante intervento eseguite a partire dal 19 luglio 2016, tuttavia, saranno considerate ammissibili a contributo esclusivamente le spese per le diagnosi energetiche eseguite a partire dal 1° gennaio 2019; a tali fini fa fede la data di redazione della diagnosi.

– Fase 2. Elaborazione e sviluppo del progetto di contenimento dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti tramite i seguenti interventi che devono essere compresi tra quelli suggeriti dalla diagnosi di cui alla fase 1 e avviati successivamente alla data della diagnosi stessa, a pena di decadenza del contributo concesso, con conseguente revoca totale dello stesso:

  • a) sostituzione di macchinari o componenti con macchinari o componenti che comportino una riduzione dimostrata dei consumi elettrici/termici rispetto alla situazione antecedente l’intervento, anche calcolata per unità di prodotto;
  • b) sostituzione di cicli produttivi con cicli che comportino una riduzione dimostrata dei consumi elettrici/termici rispetto alla situazione antecedente l’intervento, anche calcolata per unità di prodotto;
  • c) installazione di sistemi e componenti (quali ad esempio sostituzione di motori elettrici, installazione di inverter, rifasamento, sostituzione di gruppi di continuità, sistemi di controllo) in grado di contenere i consumi energetici nei processi produttivi (con particolare riferimento ai settori “Energy intensive”, al settore commerciale e al settore turistico);
  • d) installazione di dispositivi per il riutilizzo dell’energia/calore recuperata/o dai cicli produttivi;
  • e) interventi definiti di tipo “soft” (quali, ad esempio, l’installazione di impianti di sensoristica, di sistemi per la gestione e il monitoraggio dei consumi energetici e simili): possono essere effettuati soltanto con la realizzazione conseguente di interventi cosiddetti di tipo “hard” (quali ad esempio la riconfigurazione/sostituzione di macchinari, l’inserimento di nuovi filtri/motori, ecc.)
  • f) interventi diretti all’efficientamento energetico negli edifici delle unità operative (es. infissi, isolanti, materiali per l’eco-edilizia, coibentazioni compatibili con i processi produttivi). Non sono ammissibili a contributo gli interventi di natura strutturale sugli immobili;
  • g) sostituzione degli apparecchi illuminanti (per interni ed esterni) ricorrendo a tecnologie LED e/o installazione di dispositivi autonomi per il controllo dell’accensione, della regolazione e dello spegnimento dei corpi illuminanti (sensori di presenza e/o prossimità, fotocellule, timer, ecc.);
  • h) installazione di impianti di cogenerazione e di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile finalizzati all’autoconsumo, cioè destinati a produrre energia utilizzata per lo svolgimento dell’attività dell’impresa nell’unità operativa oggetto dell’intervento. Tali interventi sono ammissibili solamente nell’ambito di un progetto di efficientamento energetico che comprenda anche uno o più degli interventi di cui alle precedenti lettere da a) a g) e che comporti, con esclusivo riferimento ai suddetti interventi di cui alle lettere da a) a g), un risparmio maggiore o uguale al 9% del fabbisogno annuo di energia ante intervento, espresso in kWh.

– Fase 3.  valutazione post intervento di raggiungimento dell’obiettivo di progetto nonché di risparmio energetico e di riduzione di emissioni di gas climalteranti attraverso alternativamente: a) relazione tecnica asseverata che illustri gli obiettivi in termini di risparmio energetico e di riduzione di emissioni di gas climalteranti conseguiti e la loro coerenza con la diagnosi energetica ante intervento; b) diagnosi energetica.

L’agevolazione, nella forma del contributo a fondo perduto, è pari al 30% della spesa rendicontata ammissibile e fino a 150.000€

Le spese sono ammesse a partire dal 1 gennaio 2019 per la diagnosi energetica; dalla data di presentazione della domanda a maggio 2022 per le altre spese.

Brevetti + , opportunità d’impresa da cogliere!

Facciamoci trovare pronti! Si apre il 30 gennaio 2020 la possibilità di poter accedere alle agevolazioni per le PMI, anche di nuova costituzione in tema di brevetti, sino ad esaurimento delle risorse.

L’aiuto è rivolto alle micro, piccole e medie imprese, comprese le startup innovative, alle quali è riservato il 15% delle risorse stanziate, con sede in Italia.

E’ rivolto, inoltre,  ad  imprese neo-costituite in forma di società di capitali, a seguito di operazione di Spin-off universitari/accademici, per le quali vi siano, al momento della presentazione

della domanda, le seguenti condizioni:

i. partecipazione al capitale da parte dell’università o dell’ente di ricerca, in misura non

inferiore al 10%:

ii. titolarità di un brevetto per invenzione industriale o di un accordo preliminare di

acquisto o di acquisizione in licenza d’uso di brevetto per invenzione industriale, purché

concesso successivamente al 1 gennaio 2017 e trasferito dall’università o ente di ricerca

socio;

iii. l’Università o l’ente di ricerca sia ricompreso nell’elenco degli enti vigilati dal MIUR.

 

Che cosa è Brevetti +

Brevetti + è un incentivo che viene riconosciuto per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla valorizzazione economica di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato.

Pertanto, se hai ideato una tua soluzione di produzione e hai bisogno di acquistare della strumentazione ad hoc per implementarla e renderla produttiva, le agevolazioni fornite dall’incentivo Brevetti + sono a sostegno del tuo progetto e della sua realizzazione. Tuttavia, di seguito, indichiamo nello specifico le attività finanziabili.

Invitalia valorizza i progetti più qualificati che derivano dai risultati della ricerca pubblica e privata.

L’obiettivo è sostenere la capacità innovativa e competitiva delle micro, piccole e medie imprese attraverso la valorizzazione e lo sfruttamento economico dei brevetti sui mercati nazionali e internazionali.

Vediamo cosa finanzia nel dettaglio la misura.

L’incentivo può finanziare l’acquisto di servizi specialistici relativi a:

  • industrializzazione e ingegnerizzazione

i. studio di fattibilità (specifiche tecniche con relativi elaborati, individuazione materiali,

definizione ciclo produttivo, layout prodotto, analisi dei costi e dei relativi ricavi);

ii. progettazione produttiva,

iii. studio, progettazione ed ingegnerizzazione del prototipo;

iv. realizzazione firmware per macchine controllo numerico;

v. progettazione e realizzazione software solo se relativo al procedimento oggetto della

domanda di brevetto o del brevetto;

vi. test di produzione;

vii. produzione pre-serie (solo se funzionale ai test per il rilascio delle certificazioni);

viii. rilascio certificazioni di prodotto o di processo

 

  • organizzazione e sviluppo

i. servizi di IT Governance;

ii. studi ed analisi per lo sviluppo di nuovi mercati geografici e settoriali;

iii. servizi per la progettazione organizzativa;

iv. organizzazione dei processi produttivi;

v. definizione della strategia di comunicazione, promozione e canali distributivi

 

  • trasferimento tecnologico

i. proof of concept;

ii. due diligence;

iii. predisposizione accordi di segretezza;

iv. predisposizione accordi di concessione in licenza del brevetto;

v. costi dei contratti di collaborazione tra PMI e istituti di ricerca/università (accordi di

ricerca sponsorizzati);

vi. contributo all’acquisto del brevetto (solo per gli Spin Off e le start up innovative iscritte

nel registro speciale al momento della presentazione della domanda di accesso); non

sono ammissibili le componenti variabili del costo del brevetto (a titolo meramente

esemplificativo: royalty, fee).

Le agevolazioni prevedono un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 140.000 euro che non può superare l’80% dei costi ammissibili.

Per gli spin-off accademici le agevolazioni possono arrivare al 100% dei costi ammissibili.

Gli incentivi sono concessi nel regime de minimis.

New Consult fornisce consulenza specializzata, per poter assistere le imprese nella verifica dei requisiti e preparazione delle domande, che possono essere presentate dalle ore 12:00 del 30 gennaio 2020, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Contattaci per un appuntamento e parlarci del tuo progetto!

Regione Emilia Romagna – Via al nuovo bando a favore di negozi, bar e ristoranti

La Regione Emilia Romagna ha pubblicato un volto volto a favorire i progetti di riqualificazione e ammodernamento delle strutture in cui si esercitano attività di commercio al dettaglio in sede fissa – come gli esercizi di vicinato, bar, ristoranti e pubblici esercizi in genere – e l’ampliamento di nuovi servizi o prodotti.

Il contributo concesso è a fondo perduto fino ad un massimo di 30 mila euro e per il 40% della spesa ammessa. I beneficiari sono le micro e piccole imprese fino ad un massimo di 40 addetti con unità produttiva sul territorio regionale, a prescindere dalla forma giuridica.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

A) spese per opere edili, murarie e impiantistiche connesse agli interventi di riqualificazione, ristrutturazione e/o ampliamento delle strutture nelle quali si svolge l’attività;

B) spese di consulenza relative alla progettazione, direzione lavori e collaudo connesse agli interventi di riqualificazione, ristrutturazione e/o ampliamento delle strutture nelle quali si svolge l’attività;

C) spese per l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti opzionali, finiture e arredi funzionali all’esercizio dell’attività e all’offerta o al miglioramento di nuovi servizi e/o prodotti alla clientela nonché di sistemi per la vendita di prodotti sfusi e di vuoto a rendere;

D) spese per l’acquisto di dotazioni informatiche (hardware), per l’acquisto di software e relative licenze d’uso, di servizi di cloud computing funzionali all’esercizio dell’attività e all’offerta o al miglioramento di nuovi servizi e/o prodotti alla clientela nonché per la realizzazione di siti internet ed e-commerce, con esclusione delle spese relative alla manutenzione ordinaria, all’aggiornamento e alla promozione;

E) spese per l’acquisto di beni intangibili quali brevetti, marchi, licenze e know how;

F) spese per l’acquisizione di servizi di consulenza strettamente connessi alla realizzazione dei progetti e/o richiesti per la presentazione delle domande.

La prima finestra di presentazione delle domande è aperta dal 18 febbraio al 18 marzo 2020, per un massimo di 150 richieste. Il bando riaprirà poi dal 15 settembre al 29 ottobre 2020 con le stesse modalità.

 

Cosa c’è da sapere sul Voucher Innovation Manager

New Consult vi segnala una grande opportunità! I Voucher Innovation Manager, che consentono di apportare miglioramenti tecnologici alla propria imprese, grazie a consulenze specializzate di alto profilo, abbattendo circa il 50% dei costi. Ma vediamo nel dettaglio!

Fino al 26 di novembre è possibile richiedere i Voucher Innovation Manager, ovvero  il contributo a fondo perduto introdotto dalla Manovra 2019 per l’acquisto di consulenze finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

E’ disponibile sul sito del Ministero dello sviluppo economico l’elenco degli esperti a cui le imprese possono rivolgersi per consulenze sulla trasformazione aziendale in chiave tecnologica e digitale.

 

Chi è l’Innovation Manager?

E’ una figura manageriale in grado di favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione aziendale e per sviluppare competenze, sia sul piano tecnico che manageriale, di gestione organizzativa e produttiva che impone la trasformazione tecnologica, come previsto dal Piano Nazionale Impresa 4.0, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

 

Come funziona il Voucher Innovation Manager?

Il contributo è rivolto alle PMI e alle reti di imprese (con un numero non inferiore a 3 imprese), operanti su tutto il territorio nazionale, che hanno assunto risorse manageriali per favorire processi di digitalizzazione, l’Innovation Manager appunto.

 

Esistono 3 tipologie di voucher in base all’ impresa che ne fa richiesta:

  1. per le micro e piccole imprese il contributo è pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40mila euro,
  2. per le medie imprese è del 30% entro il limite massimo di 25mila euro,
  3. nel caso dei contratti di rete il voucher è del 50% entro il limite massimo di 80mila euro

 

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese sostenute come compenso per le prestazioni di consulenza specialistica fornite da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.

Le spese devono essere rivolte a supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale attraverso l’applicazione di una o più delle seguenti tecnologie:

a) big data e analisi dei dati;

b) cloud, fog e quantum computing;

c) cyber security;

d) integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;

e) simulazione e sistemi cyberfisici;

f) prototipazione rapida;

g) sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);

h) robotica avanzata e collaborativa;

i) interfaccia uomo-macchina;

l) manifattura additiva e stampa tridimensionale;

m) internet delle cose e delle macchine;

n) integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;

o) programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (il cosiddetto “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;

p) programmi di open innovation

Inoltre,  i voucher coprono anche una tipologia ben diverse di spesa, per consulenze volte ad orientare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura a sportello per cui le domande di Voucher sono ammesse alla fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico di presentazione.

 

Dal 7 al 26 novembre è possibile richiedere il voucher. L’iter di presentazione della domanda è articolato in diverse fasi. Quella dell’Innovation voucher è un’ottima occasione da non perdere, per dare slancio e competitività alla propria impresa e risparmiare sui costi di consulenza.

New Consult cura per voi la pratica di richiesta voucher e fornirvi tutte le informazioni a riguardo.

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Vuoi dare valore alla Formazione continua dei tuoi dipendenti? Scopri le agevolazioni del Fondo interprofessionale di Fondimpresa

Un interessante strumento finanziario è a disposizione degli imprenditori, che permette loro di sostenere la formazione continua dei propri dipendenti, senza alcun esborso economico per l’azienda.

Attraverso FONDIMPRESA, è possibile sfruttare lo 0,30% dei contributi versati all’Inps e destinarlo esclusivamente alla formazione professionale, in qualsiasi ambito e rivolta a impiegati, operai o quadri.

Per poter usufruire di tale agevolazione è necessaria una semplice adesione, gratuita, a Fondimpresa che può essere effettuata in qualsiasi momento.

IL “CONTO FORMAZIONE”

Al fine di poter utilizzare le risorse accantonate è necessario presentare al Fondo un Progetto Formativo, con l’avvio immediato delle attività.

Attraverso il Fondo è possibile finanziare fino ai due terzi di ciascun Piano formativo, mentre il restante terzo resta a carico dell’impresa titolare e può essere coperto con la spesa sostenuta per i propri dipendenti, in relazione alle ore di partecipazione alle attività di formazione.

Ecco i costi ammissibili:

  • Erogazione della formazione: a questa voce fanno riferimento tutti i costi relativi alla erogazione della formazione (tra i quali docenza, tutoraggio, coordinamento, certificazione delle competenze, aule, attrezzature, materiali didattici etc.).
  • Costo del personale in formazione: tale costo si riferisce alla retribuzione lorda, relativamente al periodo in cui lo stesso è impegnato nel Piano di formazione. Tale tipologia di costo può costituire esclusivamente quota di cofinanziamento a carico dell’azienda.
  • C. Attività preparatorie e di accompagnamento: quali progettazione esecutiva, orientamento partecipanti, etc..
    D. Gestione del Piano: in questa voce sono ricompresi i costi relativi alla gestione delle azioni formative quali ad esempio amministrazione, viaggi relativi al personale impegnato nella realizzazione delle attività indicate nel Piano, etc

FORMAZIONE COME INVESTIMENTO

Ciascuna azienda mira all’ottenimento di un costante miglioramento e positive performance, risultati raggiungibili se si dà valore all’intero ecosistema aziendale. La formazione per i propri dipendenti è una di quelle componenti fondamentali affinché vi sia un incremento della qualità produttiva per l’azienda, e crescita di motivazione di ciascun lavoratore.

La formazione del personale, se effettuata in modo adeguato, consente all’azienda di rimanere competitiva in un contesto storico in cui l’evoluzione è decisamente rapida e la concorrenza, soprattutto in alcuni settori, alta.

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